Le virtù dell'amore: umiltà e audacia
Rivista di Vita Spirituale 65 (2011/4-5:563-572)Autore: Conchita Cabrera de Armida
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Pagine di spiritualità
Concepción Cabrera de Armida (1862-1937), madre di nove figli e fondatrice delle “Opere della Croce”, arricchì la Chiesa con il suo carisma personale di scrittrice mistica, lasciando un’abbondante opera scritta di una lodevole teologia che contiene tutti i temi della vita cristiana, con una speciale sfumatura sacerdotale. Luminare della Chiesa messicana e universale, Papa Giovanni Paolo II la dichiarò Venerabile, il 20 dicembre del 1999. Di Conchita (come veniva familiarmente chiamata), esce ora per i tipi delle Edizioni OCD Il terzo amore (che fa seguito alla pubblicazione di Essere madre). Il terzo amore, nato in seguito agli esercizi spirituali del 1931-1932, descrive mirabilmente l’amore infinito del Padre verso il Figlio e l’amore del Figlio verso il Padre nello Spirito Santo. Il terzo amore proietta ai vertici della vita cristiana. Riferisce di un’unione molto alta, molto intensa che l’anima eletta sperimenta in momenti di intima e calda preghiera. Ai piedi del Tabernacolo, immersa in tenere comunicazioni d’amore, totalmente alienata da tutto ciò che sa di terreno, Conchita riceve la grande grazia del terzo amore, un amore pieno di candore eterno che avvolge l’anima e la santifica, la sublima e la compenetra delle tre Divine Persone. Con il felice possesso di questo amore unitivo e trasformante, in una resa incondizionata di cuore di madre, darà a Gesù le sue consolazioni materne, espierà i peccati dei sacerdoti indegni e farà al Padre la dolcissima offerta di Gesù immolato, che lo compiace e gli rende gloria. Dalle pagine di questo volume, estrapoliamo alcune delle righe scritte dal suo direttore spirituale per confermarla nel proposito degli Esercizi e per illustrarle teologicamente le caratteristiche di questo amore. Ci soffermiamo in particolare su due virtù apparentemente contraddittorie: l’umiltà e l’audacia.